Il Museo della Farmacia Picciola a Vercelli è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, permettendo ai visitatori di immergersi in un passato ricco di mistero e fascino. Entrando, si è accolti da un’aria intrisa di antichi rimedi e segreti alchemici, dove la scienza moderna trova le sue radici.
Gli occhi del visitatore sono subito catturati dalle scatole di legno, allineate sugli scaffali, con etichette scolorite che recitano nomi evocativi come “Bicarbonato di Soda”, “Acido Borico” e “Paraffina”. Questi contenitori, testimoni silenziosi di un’epoca passata, custodiscono storie di preparati e cure, di malattie e guarigioni. Ogni scatola è una finestra su un mondo in cui la farmacia era un’arte meticolosa e rispettata.
Sui muri, incorniciato in oro, spicca un antico certificato medico datato 1830, scritto in un latino elegante che racconta di un tempo in cui le qualifiche e le competenze erano ottenute con sacrificio e dedizione. Questo documento, con la sua calligrafia elaborata, simboleggia la serietà e l’impegno dei farmacisti dell’epoca, veri e propri pionieri della medicina.
Tra le vetrine, un libro ingiallito dal tempo, “Il Dioscoride” di Pietro Andrea Mattioli, attira l’attenzione. Pubblicato nel 1552, questo trattato di botanica e medicina descrive con minuzia le proprietà curative delle piante, riflettendo l’importanza della conoscenza botanica nella pratica farmaceutica del passato. Accanto a esso, un altro volume antico, il “Discorso Medico-Chirurgico” di Andrea Pasta, esplora le complicazioni durante il parto e altre tematiche mediche, testimoniando la profondità e la varietà degli studi medici dell’epoca.
Un passo più avanti, si scopre una scrivania antica, ornata con candelabri e una penna d’oca. Qui, tra libri e documenti, si può immaginare un farmacista del XIX secolo intento a redigere ricette e a preparare rimedi. L’atmosfera dello studio, con il suo orologio d’epoca e i ritratti alle pareti, evoca un’epoca in cui la scienza e la magia si intrecciavano, e ogni formula era un incantesimo contro il male.
Uno dei pezzi più affascinanti del museo è un distillatore in ottone, un ingegnoso dispositivo utilizzato per l’estrazione e la purificazione delle sostanze medicinali. Con le sue linee eleganti e il design complesso, questo strumento rappresenta l’ingegno e la maestria degli antichi farmacisti, sempre alla ricerca di nuove soluzioni per alleviare le sofferenze umane.
Gli scaffali del museo sono colmi di vasi e bottiglie in vetro soffiato, etichettati con nomi latini che richiamano un’epoca in cui ogni sostanza aveva un ruolo preciso e indispensabile. “Aqua Valerian”, “Aqua Carvi”, “Aqua Melissae” sono solo alcune delle soluzioni conservate con cura, ognuna con una propria storia da raccontare.
In un angolo, una fotografia in bianco e nero ritrae un gruppo di chirurghi e assistenti al lavoro, catturando l’essenza della collaborazione e della dedizione necessarie per gestire una sala operatoria. Questo scatto storico è una preziosa testimonianza visiva della quotidianità e dell’impegno dei professionisti del passato.
Le vetrine del museo traboccano di oggetti e documenti antichi, inclusi flaconi, scatole di pillole, etichette e attrezzi per la preparazione dei farmaci. Ogni pezzo è un frammento di storia, un tassello del puzzle che compone l’evoluzione della farmacia. Ogni etichetta, ogni flacone, porta con sé un racconto di speranza e di guarigione, di tentativi e di scoperte.
Il Museo della Farmacia Picciola non è solo un luogo di esposizione, ma un viaggio nel tempo, un tuffo nella storia della medicina e della farmacia. È un omaggio ai pionieri che, con curiosità e determinazione, hanno gettato le basi della scienza moderna. Visitare questo museo significa riflettere sulla fragile linea tra scienza e magia, apprezzare la dedizione e l’ingegno dei farmacisti del passato, e comprendere quanto la medicina abbia evoluto nel corso dei secoli. È un’esperienza che lascia un’impronta indelebile nella memoria, alimentando il rispetto e l’ammirazione per coloro che, con le loro conoscenze e i loro strumenti, hanno combattuto per migliorare la condizione umana.
Artista poliedrico, ex docente e divulgatore, ha dedicato anni all'arte e alla comunicazione. Ha insegnato chitarra classica, esposto foto e scritto su riviste. Nel settore librario, ha promosso fotografia e arte tramite la HF Distribuzione, azienda specializzata nella vendita per corrispondenza. Attualmente è titolare della CYBERSPAZIO WEB & STREAMING HOSTING. Nel 2018 ha creato il gruppo Facebook "Pillole d'Arte" con oltre 65.000 iscritti e gestisce CYBERSPAZIO WEB RADIO dedicata alla musica classica. Collabora con diverse organizzazioni culturali a Vercelli, tra cui Amici dei Musei e Artes Liberales.
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