Immagina di entrare in un luogo dove l’anima dell’artista è palpabile in ogni dettaglio, in ogni angolo; un luogo che non solo ospita le sue opere, ma che è esso stesso una creazione artistica, plasmata sotto la sua visione. Il Museo Augusto Murer, situato a Falcade, nelle suggestive Dolomiti bellunesi, è proprio uno di questi luoghi. Progettato con cura dall’architetto Giuseppe Davanzo e completato nel 1972, questo museo è un omaggio vivente a Murer, nato a Falcade nel 1922 e scomparso a Padova nel 1985.
Passeggiare tra le stanze di questo museo è come camminare all’interno dell’atelier privato dell’artista, dove ogni scultura, disegno o bozzetto sembra raccontare una storia personale, un dialogo intimo tra l’artista e le sue radici. È un’esperienza che va oltre la semplice visita museale; è un tuffo nell’universo creativo di Murer, un artista che ha scelto di rimanere fedele alla sua terra, nonostante ciò abbia potuto rallentare la sua ascesa nel panorama artistico internazionale. Ma è proprio questo legame con le proprie origini, con la sua valle dolomitica, che ha donato profondità e autenticità al suo lavoro, rendendolo unico e inconfondibile.
Il Museo Augusto Murer si distingue non solo per le opere esposte all’interno, ma anche per i magnifici bronzi che adornano il giardino circostante. Queste sculture rappresentano un omaggio alla natura e alla mitologia delle Dolomiti, con figure che sembrano emergere direttamente dal cuore delle montagne. Gli elfi silvani, per esempio, con i loro corpi filiformi e adolescenti, trasmettono una grazia eterea e una connessione profonda con il paesaggio circostante. Sono opere che catturano l’essenza dei boschi, delle leggende locali, ma anche delle emozioni umane più universali come l’amore, la sensualità e la spiritualità.
Tra le opere di Murer, la maternità è un tema ricorrente, trattato con una dolcezza che contrasta con la forza delle sue figure femminili, potenti e imponenti. Questa dualità riflette la complessità dell’animo umano, un equilibrio tra forza e vulnerabilità, tra bellezza e sofferenza.
L’arte di Augusto Murer si esprime attraverso una varietà di tecniche – dalla scultura in bronzo e legno, ai disegni, ai dipinti, fino alle opere grafiche come le acqueforti – ma tutte condividono un obiettivo comune: evocare una bellezza che trascende il tempo e lo spazio, una bellezza che lascia un’impronta duratura nell’animo di chi osserva. Ogni opera, che sia esposta all’interno del museo o all’aperto, come la scultura situata davanti al Municipio di Falcade, riesce a dialogare con l’ambiente e con lo spettatore, creando un’esperienza estetica e sensoriale unica.
Non si può lasciare Falcade senza percorrere la Via Crucis, un itinerario spirituale e artistico che inizia a Canale d’Agordo, il paese natale di Papa Giovanni Paolo I, e sale verso Cavallera. Lungo il percorso, si incontrano 15 formelle in bronzo, realizzate da Franco Murer, figlio di Augusto, che continua la tradizione artistica di famiglia con la stessa passione e dedizione del padre. Questo percorso, oltre a offrire uno spaccato dell’arte sacra contemporanea, permette di immergersi nel paesaggio dolomitico, in un dialogo continuo tra natura e arte.
Visitare il Museo Augusto Murer non è solo un viaggio nell’arte, ma anche un modo per connettersi con l’identità culturale delle Dolomiti, scoprendo come queste montagne possano influenzare e ispirare profondamente un artista. Un’esperienza che lascia il segno, arricchendo non solo la mente, ma anche lo spirito di chi vi si avventura.