L’arte, nelle sue molteplici forme, è spesso la portavoce delle storie che si tramandano di generazione in generazione, narrando le vite degli eroi, dei re e dei santi. Questo è certamente il caso di San Osvaldo di Northumbria, il santo re che governò l’Inghilterra nel 7° secolo, la cui vita e le cui imprese sono diventate leggenda.
Nel piccolo paese di Sauris di Sotto, nella regione italiana del Friuli-Venezia Giulia, sorge una chiesa dedicata a San Osvaldo. Le fotografie che accompagnano questo articolo mostrano l’affascinante semplicità di questo luogo di culto, e al suo interno si trova una raffigurazione iconica di San Osvaldo che porta con sé un ricordo tangibile delle storie che circondano la sua vita: un corvo che tiene nel becco un anello nuziale.
Questa storia simboleggia la fedeltà e l’amore, rappresentati dall’anello nuziale, che Osvaldo cercava di promuovere tra i suoi sudditi. Il corvo e l’anello, uniti nella raffigurazione artistica della chiesa di Sauris di Sotto, sono una metafora dell’opera di evangelizzazione di Osvaldo: proprio come l’anello cade nel pozzo e trasforma l’acqua in una fonte di miracoli, così la predicazione di Osvaldo ha portato la luce del Vangelo in un regno ancora immerso nelle tenebre del paganesimo.
L’immagine di San Osvaldo raffigurata in questa chiesa offre un fascinante parallelo con la rappresentazione del personaggio nella serie televisiva “The Last Kingdom”. Mentre la serie si concentra sulla lotta tra i re anglosassoni e i vichinghi invasori, la figura di San Osvaldo emerge come un emblema di resistenza spirituale e di fede incrollabile. La sua devozione a Dio e la sua determinazione a portare il messaggio del Vangelo al suo popolo risuonano nei secoli, dal cuore oscuro del Medioevo fino ai giorni nostri.
Nel silenzio di Sauris di Sotto, la chiesa di San Osvaldo sta a testimonianza di un’epoca lontana e delle storie che ne hanno fatto parte. San Osvaldo, con il corvo e l’anello, ci ricorda che anche nelle circostanze più oscure, la fede può trionfare e la luce del Vangelo può risplendere. Le leggende che circondano la sua vita continuano a ispirare, e la sua figura, sia nei racconti popolari che nell’arte sacra, rimane una potente testimonianza del potere della fede e dell’amore.
Durante il suo regno, Osvaldo si distinse per il suo impegno nell’evangelizzazione del suo popolo, promuovendo l’opera di San Aidano di Lindisfarne. Mori in battaglia contro i Merciani nel 642, e la sua morte lo rese un martire. Fu canonizzato, e la sua santità è riconosciuta sia dalla Chiesa Cattolica che da quella Anglicana.
San Osvaldo è spesso raffigurato con la corona, simbolo della sua autorità regale, e con la croce, in riferimento alla sua fede cristiana e al suo ruolo di evangelizzatore. In alcune iconografie, Osvaldo tiene in mano un uccello, in ricordo di un miracolo attribuito al santo: si racconta che, mentre era a tavola con San Aidano, un corvo rubò un pezzo di pane. Osvaldo lo insegui e, quando lo raggiunse, invece di ucciderlo, lo liberò, trasformando il corvo in un segno della sua santità e della sua misericordia.
“The Last Kingdom”, serie televisiva britannica basata sui romanzi di Bernard Cornwell, presenta un personaggio ispirato a San Osvaldo: Oswald, interpretato da James Northcote. Anche se non perfettamente fedele alla figura storica, il personaggio condivide con San Osvaldo la fede cristiana, la nobiltà di nascita e la morte eroica in battaglia.
In “The Last Kingdom”, Oswald funge da ponte tra i due mondi in conflitto: quello dei danesi pagani, rappresentati dal protagonista Uhtred, e quello dei sassoni cristiani, a cui Oswald appartiene. La sua figura rispecchia la tensione tra fede e potere, tra spiritualità e doveri terreni, che caratterizzava la vita di San Osvaldo.
Nel complesso, San Osvaldo è un esempio affascinante di come una figura storica possa essere rielaborata e reinterpretata nell’arte e nella narrativa, mantenendo al contempo la sua rilevanza e il suo fascino. Sia nella vita reale che in “The Last Kingdom”, Osvaldo rappresenta una figura di mediazione tra diversi mondi e culture, un ruolo che riflette la complessità della sua epoca e che continua a risuonare nel nostro tempo.