Il 23 aprile si celebra San Giorgio, patrono di numerosi gruppi legati alle tradizioni militari e cavalleresche. Tra questi, spiccano Arcieri, Cavalieri, Soldati, Alabardieri, Armaioli, e non solo; anche gli Scout e gli esploratori/guide vedono in lui il loro protettore. Questo santo è riconosciuto facilmente nelle rappresentazioni artistiche grazie ai suoi distintivi attributi: il drago, l’armatura elegante, la palma del martirio, lo stendardo con croce rossa su sfondo bianco e, naturalmente, una principessa.
San Giorgio è celebre non solo per il suo stile, ma anche per il suo ruolo di uccisore di draghi, simbolo del male e del paganesimo nelle narrazioni medievali. Tra i santi che hanno condiviso questa impresa, troviamo figure come Teodoro, Silvestro, Margherita, Marta e l’arcangelo Michele, quest’ultimo noto per il suo combattimento contro il drago apocalittico.
Nonostante la mancanza di dettagli storici verificabili sulla vita di San Giorgio, si sa che fu un soldato della Cappadocia, martirizzato sotto l’imperatore Diocleziano. Le storie su di lui sono frutto di elaborazioni medievali che si sono arricchite di dettagli nel corso dei secoli.
Il miracolo più famoso di San Giorgio, l’uccisione del drago, è dettagliatamente descritto nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine. Secondo il racconto, per placare un drago che minacciava la città di Selem in Libia, gli abitanti offrivano in sacrificio giovani vittime scelte a sorte. Il destino volle che toccasse alla figlia del re essere sacrificata, ma fu in quel momento che San Giorgio apparve. Con grande coraggio, il santo riuscì a domare il drago e la principessa utilizzò la sua cintura per condurre il mostro ammansito in città, evento che portò alla conversione del re e di tutta la popolazione.
San Giorgio si distingue tra i santi uccisori di draghi per vari motivi, tra cui il suo ruolo emblematico di cavaliere medievale e crociato, dedito alla protezione dei cristiani e alla lotta contro i pagani. Questo lo ha reso una figura di spicco, superando persino San Teodoro, un tempo il più venerato in tale ruolo e ancora raffigurato su una delle colonne in piazza San Marco a Venezia.
L’intreccio di coraggio, fede e leggende ha reso San Giorgio una figura iconica nell’arte e nella cultura, celebrato ogni anno con grande devozione e affetto da chi trova ispirazione nella sua storia di coraggio e redenzione.