Antonio Canova, uno dei più grandi scultori del neoclassicismo, descrisse la collezione d’arte del cardinale Scipione Borghese come “La raccolta privata più bella del mondo”. Questa straordinaria collezione, nota oggi come Galleria Borghese, è ospitata nella splendida villa omonima a Roma. Tra i tanti tesori che essa custodisce, spicca una scultura che incarna la maestosità e il mistero dell’antichità: l’Ermafrodito dormiente.
Questa antica scultura romana, databile intorno al 155 a.C., è una copia di un originale in bronzo del periodo ellenistico, probabilmente realizzato da Policle, detto “il Giovane” per distinguerlo da un altro artista omonimo del IV secolo a.C. La statua fu rinvenuta nei primi anni del XVII secolo nei pressi delle Terme di Diocleziano, all’interno del parco di Santa Maria della Vittoria. Il cardinale Scipione Borghese, colto da un’ammirazione viscerale per quest’opera, decise di allestire una sala appositamente dedicata nella sua villa per esporla.
Nel 1620, il celebre scultore Gian Lorenzo Bernini, su commissione del cardinale Borghese, ricevette 60 scudi per creare un materasso in marmo di Carrara su cui adagiare la statua. Il materasso, talmente realistico da sembrare morbido al tatto, è considerato un capolavoro a sé stante e rappresenta uno degli esempi più straordinari della maestria di Bernini.
Tuttavia, nel 1807, il principe Camillo Filippo Ludovico Borghese, marito di Paolina Bonaparte, vendette l’Ermafrodito dormiente a Napoleone Bonaparte. La scultura, insieme a molti altri pezzi della collezione Borghese, fu trasferita al Louvre, dove si trova tutt’oggi.
La popolarità dell’Ermafrodito dormiente ha generato numerose copie nel corso dei secoli. Oltre all’esemplare del Louvre, esistono altre versioni di questa affascinante figura: una è ancora custodita nella Galleria Borghese, un’altra si trova al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, una terza nella Galleria degli Uffizi a Firenze, e ulteriori esemplari sono esposti nei Musei Vaticani e all’Ermitage di San Pietroburgo.
Recentemente, durante una visita alla Galleria degli Uffizi di Firenze, sono rimasto affascinato dalla copia conservata in questo museo. La scultura cattura perfettamente la bellezza e la complessità dell’essere umano, evocando un senso di tranquillità e mistero che attraversa i secoli.
L’Ermafrodito dormiente è più di una semplice scultura; è un ponte tra il passato e il presente, una testimonianza della capacità dell’arte di trasmettere emozioni universali e senza tempo. Visitare la Galleria Borghese a Roma o la Galleria degli Uffizi di Firenze e ammirare questo capolavoro significa immergersi in un viaggio attraverso la storia dell’arte e del gusto estetico, un’esperienza che arricchisce lo spirito e l’intelletto.