Negli anni ’60, una rivoluzione culturale ha investito l’Occidente, la quale ha cambiato radicalmente la società e le sue norme. Questa rivoluzione è stata principalmente promossa da un movimento giovanile che si identificava come “hippie”. Con le loro idee radicali su amore, sesso, famiglia e natura, gli hippie hanno ridefinito il concetto di vita comunitaria, sfidando le norme stabilite e creando nuove strutture sociali.
L’aspetto fisico degli hippie era un’affermazione visiva della loro ideologia di libertà e rifiuto del conformismo. Capelli lunghi, vestiti sgargianti e spesso realizzati a mano, gioielli artigianali, sandali o piedi nudi: ogni dettaglio del loro aspetto era un rifiuto della moda mainstream e un’affermazione della loro unicità. La comunità hippie promuoveva un’etica del “fare da sé” che si rifletteva nei loro abiti, nelle loro abitazioni e nel loro cibo.
La rivoluzione sessuale è stata un altro aspetto fondamentale del movimento hippie. Il libero amore, l’eliminazione dei tabù sessuali e l’accettazione della sessualità come parte naturale dell’esistenza umana erano principi fondamentali della filosofia hippie. Questo atteggiamento radicale nei confronti del sesso era in netto contrasto con l’epoca vittoriana che li aveva preceduti, caratterizzata da rigidi tabù e restrizioni.
Le comunità hippie praticavano una forma di famiglia “aperta”, in cui i legami erano basati sull’amore e l’amicizia piuttosto che sulle relazioni biologiche o legali. Queste “famiglie” potevano includere persone di tutte le età, sesso e origine. La cura dei bambini era spesso condivisa tra i membri della comunità, creando un ambiente di supporto e cooperazione.
La vita in una comunità hippie era generalmente caratterizzata da un ritorno alla natura e da uno stile di vita semplice e autosufficiente. Il desiderio di vivere in armonia con l’ambiente era tanto forte che molti hippie sceglievano di vivere in comuni rurali, coltivando il loro cibo e costruendo le loro case. Questo stile di vita era un rifiuto dell’industrializzazione e della società di consumo.
Il nudismo rivestiva un ruolo centrale nelle comunità hippie. Per molti, si trattava di una pratica liberatoria, un modo per rifiutare le costrizioni sociali e affermare la libertà del corpo. Il nudismo non era solo una pratica per gli adulti; era una forma di vita adottata da intere famiglie, inclusi bambini, un aspetto naturale del loro quotidiano.
Veniva insegnato come un valore intrinseco della filosofia hippie, un modo per vivere in armonia con la natura e accettare il proprio corpo senza vergogna o paura. I genitori hippie vedevano nel nudismo un modo per educare i loro figli alla libertà, all’accettazione di sé e degli altri, e al rispetto della diversità. Essi credevano che questa abitudine potesse contribuire a formare individui più aperti, tolleranti e consapevoli del proprio corpo e di quello altrui.
La pratica del nudismo era vista anche come un atto di resistenza contro una società che cercava di controllare e normare i corpi. Gli hippie vedevano il nudismo come un modo per riprendersi la sovranità sui propri corpi e affermare il diritto di ognuno di vivere come meglio credeva.
Sebbene questa pratica abbia provocato scandalo e controversie a suo tempo, ha anche contribuito a sfidare i tabù esistenti e a promuovere una visione più aperta e accettante del corpo umano. E, in un certo senso, è riuscita a spostare i confini di ciò che la società considerava accettabile, contribuendo a plasmare le norme sociali che conosciamo oggi.
La cultura hippie degli anni ’60 ha avuto un impatto profondo sulla società, sfidando le norme esistenti e proponendo nuovi modi di vivere. Sebbene il movimento hippie come tale sia svanito, il suo spirito vive ancora oggi in molte delle sue idee e pratiche, che continuano a influenzare la nostra società in modi profondi e duraturi.