Amore e Psiche: Le Sculture di Canova e Thorvaldsen e il Mito Eterno dell’Amore

Dall’arte classica al cinema, il mito di Amore e Psiche rivive attraverso le sculture di Canova e Thorvaldsen, raccontando un amore puro e immortale.
Amore e Psiche di Antonio Canova
Amore e Psiche di Antonio Canova
Audio di approfondimento tratto dalla rubrica “Pillole d’Arte” di Radio Cyberspazio

L’arte che celebra l’amore eterno: Canova e Thorvaldsen a confronto

Le sculture di Amore e Psiche di Antonio Canova (1757-1822) e Bertel Thorvaldsen (1770-1844) si contendono, con straordinaria forza evocativa, il titolo di manifesto artistico per San Valentino, rivaleggiando con il celebre dipinto Il Bacio di Francesco Hayez.

Queste opere non rappresentano semplicemente un bacio o un gesto romantico, ma si addentrano nei meandri dell’amore puro e senza tempo, ispirandosi a uno dei miti più affascinanti dell’antichità: la vicenda di Eros e Psiche narrata da Apuleio ne Le Metamorfosi. Il mito racconta la storia di Psiche, la cui bellezza paragonabile a quella di Venere suscitò l’amore del dio Eros, nato da un errore fatale nel maneggiare una delle sue stesse frecce. Una narrazione che combina fascino e mistero, capace di catturare non solo gli appassionati di arte e mitologia, ma chiunque sia sensibile alle emozioni più profonde.

Amore e Psiche di Bertel Thorvaldsen
Amore e Psiche di Bertel Thorvaldsen

Canova e Thorvaldsen: due visioni dell’amore eterno

Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen, artisti coevi e maestri del Neoclassicismo, hanno offerto due interpretazioni distinte, ma altrettanto potenti, del tema dell’amore eterno. Le loro sculture di Amore e Psiche catturano non solo l’essenza del mito, ma anche il loro approccio personale alla bellezza ideale.

Canova, il visionario che ha rivoluzionato la statuaria, infonde nelle sue opere un vitalismo straordinario. Il marmo, sotto le sue mani, sembra prendere vita: le superfici lisce e perfette emettono calore, le pose naturali evocano movimento, mentre i dettagli sussurrano sentimenti. Nella sua interpretazione, Psiche porge una farfalla – simbolo dell’anima – ad Amore. Questo gesto, delicato e commovente, esprime la vulnerabilità e la fiducia che nascono dall’amore vero.

D’altro canto, Thorvaldsen adotta un approccio più classico e intellettuale. Le sue figure incarnano una bellezza atemporale, come se fossero sospese in un giardino edenico, immuni al passare del tempo. La sensualità, pur presente, lascia spazio a un’aura di perfezione e serenità. Nella sua versione, Psiche regge una coppa contenente il nettare dell’immortalità, suggellando il concetto di un amore che trascende la dimensione terrena.

Dettagli che raccontano il mito

Entrambe le sculture condividono una raffinatezza compositiva unica: le figure sono adolescenti dai corpi non ancora del tutto maturi, simbolo della purezza e della scoperta. I loro sguardi, carichi di curiosità e meraviglia, trasmettono l’emozione del primo incontro con l’altro e con il sentimento. Il contatto fisico è lieve, un abbraccio che si traduce in una carezza: un gesto che racchiude l’essenza dell’amore spirituale e corporeo.

Νίκος Κούνδουρος – ΜΙΚΡΕΣ ΑΦΡΟΔΙΤΕΣ, Young Aphrodites, (Les Petites Aphrodites) 1963

Dal marmo al cinema: un omaggio alla purezza dell’amore

La bellezza di queste opere risuona anche nel cinema d’autore. Nel film del 1963 Giovani Prede – Dafni e Cloe del regista greco Nikos Koundouros, l’amore acerbo tra i giovani protagonisti richiama lo stesso senso di purezza e scoperta che si ritrova nelle sculture di Canova e Thorvaldsen. Ispirato agli idilli di Teocrito e al romanzo Dafni e Cloe di Longo Sofista, il film esplora, attraverso sguardi e movimenti, un linguaggio silenzioso ma potente, capace di evocare le emozioni più autentiche.

L’amore come eterna ispirazione

Le interpretazioni di Canova e Thorvaldsen del mito di Amore e Psiche offrono una lezione universale: l’amore è tanto un dono quanto una sfida, un viaggio che unisce il fisico e lo spirituale in un unico respiro. In un mondo che tende a celebrare la passione fugace, queste opere ricordano la bellezza di un legame che aspira all’eternità, intrecciando delicatezza e profondità.

Se cerchi un simbolo d’amore per il giorno di San Valentino – o per qualsiasi giorno – lascia che queste opere ti ispirino. Racchiudono non solo la maestria artistica, ma anche un messaggio che attraversa i secoli: l’amore è, e sarà sempre, la forza che dà forma all’eterno.

Marco Mattiuzzi
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By Marco Mattiuzzi

Artista poliedrico, ex docente e divulgatore, ha dedicato anni all'arte e alla comunicazione. Ha insegnato chitarra classica, esposto foto e scritto su riviste. Nel settore librario, ha promosso fotografia e arte tramite la HF Distribuzione, azienda specializzata nella vendita per corrispondenza. Attualmente è titolare della CYBERSPAZIO WEB & STREAMING HOSTING. Nel 2018 ha creato il gruppo Facebook "Pillole d'Arte" con oltre 65.000 iscritti e gestisce CYBERSPAZIO WEB RADIO dedicata alla musica classica. Collabora con diverse organizzazioni culturali a Vercelli, tra cui Amici dei Musei e Artes Liberales.
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