Audio di approfondimento tratto dalla rubrica “Pillole d’Arte” di Radio Cyberspazio
Un gioiello medievale tra storia e mistero
Nel cuore della provincia di Novara, immersa in un contesto che mescola la quiete della campagna al silenzio solenne di un antico cimitero, sorge la Chiesa di Sant’Alessandro. Questo edificio millenario, costruito tra l’XI e il XII secolo, si erge come un testimone silenzioso del tempo, un luogo che custodisce storie, arte e simboli, quasi fosse una reliquia nascosta tra le pieghe del passato.
La chiesa, situata all’interno del Cimitero di Briona, è un luogo che raramente si incontra per caso. La sua posizione appartata, dovuta all’ampliamento del cimitero, la rende poco visibile a chi non ne conosce l’esistenza. Tuttavia, per coloro che la scoprono, si rivela un esempio straordinario di architettura romanica, intrecciato con frammenti di storia locale e arte sacra.
Un’antica via e un rifugio per pellegrini
Un tempo, la Chiesa di Sant’Alessandro si trovava lungo l’antica strada che conduceva a Carpignano. La facciata tripartita, preceduta da un portico aggiunto in epoche successive, racconta una storia di trasformazioni. Nonostante il portico abbia compromesso parte degli affreschi originari, alcuni frammenti resistono al tempo, tra cui una crocifissione con San Giovanni dolente e un imponente San Cristoforo.
Quest’ultimo, rappresentato in grandi dimensioni per essere visibile da lontano, era considerato il protettore dei pellegrini. Si narrava che chiunque avesse scorto la sua figura poteva sentirsi al sicuro, certo di raggiungere un rifugio senza incontrare la morte. Un simbolo di speranza e protezione che dialogava con i viandanti, quasi fosse un messaggio divino inciso sulla pietra.
Dettagli architettonici: un’armonia di mattoni e pietre
L’ingresso della chiesa colpisce per la sua semplicità e raffinatezza. L’arco, con centina a tutto sesto, è realizzato con mattoni disposti a raggiera, circondati da un’armilla in cotto che dona equilibrio visivo. Sopra il portico, una bifora con colonnina in pietra cattura lo sguardo, accompagnata da una finestra a croce nel timpano, elemento ricorrente anche nella parte posteriore dell’edificio.
Le pareti perimetrali raccontano il lavoro sapiente degli artigiani medievali: ciottoli di fiume disposti a spina di pesce si alternano a corsi di mattoni, creando un ritmo visivo che richiama l’essenza delle costruzioni romaniche. Le finestre, alte e strette, a doppia strombatura, sembrano occhi che osservano il mondo circostante, invitando la luce a filtrare timidamente all’interno.
L’arte che decora le absidi
All’interno, la chiesa si sviluppa in tre navate, con absidi semicircolari che conservano un fascino unico. Tra gli affreschi, spicca una Madonna allattante del Trecento, un’immagine di tenera umanità avvolta da una spiritualità senza tempo. Altri dipinti, risalenti alla seconda metà del Quattrocento, portano la firma di maestri come Giovanni e Luca De Campo e Daniele De Bosis, il cui stile vibrante emerge nelle scene sacre che animano le pareti.
Un dettaglio curioso si trova nella controfacciata interna, dove un affresco raffigurante San Nicola da Tolentino è decorato con scritte d’epoca sul suo saio. Questi segni, insieme alle sinopie – i disegni preliminari degli affreschi – offrono un raro sguardo sulle tecniche e le storie degli artisti che lavorarono in questo luogo.
Rovine e ritrovamenti: un viaggio nel tempo
Il tempo non è stato clemente con la Chiesa di Sant’Alessandro. Nel Cinquecento, il campanile quadrato crollò, lasciando un vuoto che non fu mai colmato. Durante i lavori di consolidamento nella parete sud, vennero alla luce tombe paleocristiane del V secolo, una scoperta che aggiunge ulteriore profondità storica a questo luogo già ricco di significati.
Un luogo da riscoprire
Nonostante la sua posizione appartata, la Chiesa di Sant’Alessandro merita una visita per il suo valore storico, artistico e spirituale. Questo piccolo gioiello medievale, immerso nel silenzio del cimitero di Briona, invita i visitatori a un viaggio nel tempo, tra storie di pellegrini, arte sacra e architettura antica.
Se sei un appassionato di storia, arte o semplicemente alla ricerca di un luogo carico di suggestioni, la Chiesa di Sant’Alessandro saprà accoglierti con la sua bellezza discreta, sussurrando racconti che attraversano i secoli.
Marco Mattiuzzi
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